Storia e ricetta originale del Tiramisù
Partiamo intanto dalla ricetta originale.
Le origini.
Le leggende.
La storia ufficiale.
Più recentemente nel maggio 2016, in occasione dell’uscita di un nuovo libro dedicato al Tiramisù dal titolo omonimo e a cura di Clara e Gigi Padovani, è emersa una nuova storia ufficiale corredata da documenti molto interessanti che spostano in Friuli l’origine del dolce.Stando alle ricerche dei coniugi Padovani, durate più di due anni, il nome “Tirime sù” è stato coniato nel lontano 1935 da Mario Cosolo, storico titolare della locanda “Al Vetturino” di Pieris, a pochi passi dal ponte sull’Isonzo.
Cosolo aveva abbinato quella dicitura alla sua prelibata coppa, i cui ingredienti però – limone, panna liquida, marsala e cacao amaro – non erano gli stessi del tiramisù classico con mascarpone, biscotti savoiardi e caffè. Insomma Cosolo fu un antesignano, ma sui generis.
Però a metà degli anni Cinquanta fu una donna carnica, Norma Pielli Del Fabbro del ristorante “Al Roma” di Tolmezzo, a inventare quello che sarebbe diventato, molti decenni dopo, un vero e proprio culto. E nel libro di Padovani è stata riportata, per la prima volta, la ricetta originale e unica, scritta a mano con inchiostro blu su una carta a righe ingiallita.
«Fare un buon caffè – si legge nel documento -, sbattere due tuorla d’uovo con un etto e mezzo di zucchero, aggiungere un etto e mezzo di mascarpone». E poi le indicazioni su come inzuppare i savoiardi, adagiarli in una pirofila, ricoprire con la crema e mettere in frigo per 12 ore.
«Al Roma questo dolce veniva servito alla fine degli anni Cinquanta – dice l’autore del volume -. Ma per dissipare gli ultimi dubbi ho ritrovato il menù per il concorso Piatto d’Oro e Accademia della cucina di Udine del 27 novembre 1965 dove alla voce dolci c’è scritto “Tirimi-sù”, almeno cinque anni prima della effettiva rivendicazione di Ada Campeol e del cuoco Paolo Linguanotto delle Beccherie di Treviso. Ecco se vogliamo dare un merito ai veneti possiamo dire che sono stati loro a “codificare” la ricetta. Ma il dolce nasce tra Pieris e Tolmezzo».